jg7cjm

Punto campionato/ Juve, Roma e Napoli

La redazione di Calcio Parziale non ama tanto scrivere di serie A. Un po’ perchè il campionato italiano non so dire se fa più rabbia, pena, schifo o  malinconia, un po’ per semplice pigrizia.

Sforzandoci di esser (semi)seri, la ritrosia dei nostri articolisti nasce dall’intima condivisa convinzione che mai come in questi anni il bel calcio giocato sia altrove. Forse è in Inghilterra, stadi pieni e partitoni, con tre squadre infarcite di campioni a giocarsi il titolo probabilmente fino all’ultima giornata; Mou e i suoi capolavori tattici, Pellegrini e la sua squadra arrembante, l’eterno incompiuto Arsenal di Wenger. O forse in Spagna, la supersorpresa Atletico Madrid guidata dal “Cholo” Simeone a fronteggiare senza paura i due colossi Real e Barca.

Forse, forse. Di sicuro il calcio, tecnicamente e tatticamente, è pressoché sparito dal BelPaese. Al di là di questa triste considerazione, ci sembrava giusto dare uno sguardo al nostro campionato, iniziando dalle tre squadre di vertice.

Leoni e Agnelli

images (5)

La grinta di Conte – fonte juvelive.it

In testa per distacco abbiamo per il terzo anno di fila la Juventus, guidata dall’esaltazione mistica di Antonio Conte. Ferocia, ferocia e ancora ferocia, grande pressing e organizzazione, centrocampo stellare anche quando Pirlo si ferma ai box, difesa come al solito di ferro. Davanti, i due titolari inamovibili sono Tevez e Llorente, ma l’arma forte dei bianconeri è  sempre quella degli inserimenti: non è un caso che il miglior marcatore, assieme a Carlitos, sia un centrocampista come Vidal con 11 centri. E poi parlano chiaro i risultati degli scontri diretti, impietosi per le avversarie: 3 gol al Napoli, 3 alla Roma, all’Inter e al Milan. Undici leoni che in Europa diventano però docili agnellini, eliminati al primo turno di Champions da una squadra piuttosto modesta come il Galatasaray, seconda in Turchia a sette punti dal Fenerbahce, tanto per capirci.

Daje Rudi!

Dietro i bianconeri o per meglio dire dietro ai marziani del campionato, ecco la sorpresa più interessante dell’anno. La conferma ad alti livelli di un allenatore come Garcia: arrivato a Roma nel periodo più buio dei giallorossi, in totale rovina dopo le fantastiche e disastrose tattiche dell’ultimo poeta del calcio, il mister francese ha sistemato le cose con grinta e determinazione. Partendo dallo spogliatoio.

Garcia in conferenza stampa - fonte ennaimi

Garcia in conferenza stampa – fonte ennaimi

Ha imposto poi i suoi moduli preferiti (4-2-3-1 e 4-3-3) preso gli uomini giusti in estate  (Gervinho e Strootman) come in inverno (Bastos, Nainggolan) e riacceso di colpo l’entusiasmo della tifoseria. Il gioco è più razionale e meno spericolato, palla a terra e difesa quasi inespugnabile (11 gol subiti, la migliore del campionato) con due signori centrali come Benatia e Castan. Risultato attuale un secondo posto meritatissimo, davanti alla grande delusione del campionato che è il Napoli.

Niente miracoli al San Paolo

128px-Rafael_Benítez

Benitez – fonte Doha Stadium Plus Qatar

Se infatti in Inghilterra a Benitez i miracoli riescono benissimo non si può dire altrettanto in Italia. Il Napoli, partito decisamente per vincere il campionato, è (sulla carta) più forte dell’anno scorso, gli acquisti ci sono stati e di gran lusso (Higuain, Albiol e ora Jorginho) ma i risultati per il momento sono drammaticamente scarsi, con crolli verticali inspiegabili (l’ultimo a Bergamo), poco gioco e un attacco spesso spuntato nonostante la fantasia e la classe dei vari Insigne, Hamsik, Callejon, Mertens, Higuain e chi più ne ha più ne metta. Il 4-2-3-1 non funziona, il centrocampo non fa filtro e spesso la difesa si trova a fronteggiare la superiorità numerica degli avversari. Poi è chiaro che Britos non vale Thiago Silva o Barzagli e la frittata è ben presto fatta: 26 gol subiti, 10 in più della Juve, di certo non sono un bel biglietto da visita per chi ha ambizioni di scudetto.

I giocatori

Fatto questa breve analisi, non resta che parlare dei giocatori più interessanti di queste tre squadre; o meglio, ne scegliamo uno rappresentativo per squadra. Per la Juve ovviamente il ballottaggio è tra Pogba e Vidal; personalmente reputo Vidal più fondamentale del talento francese, quest’ultimo richiestissimo dalle big europee che se lo contendono a suon di milioni. Al di là di valutazioni molto soggettive, è anche vero che Pogba è assai più giovane di Vidal e quindi potrebbe essere l’uomo giusto su cui puntare per far fare il benedetto salto di qualità internazionale alla Juve.

128px-Gervinho_2010

Gervinho in campo – fonte Goraczniak

Per la Roma il trittico d’oro è Pjanic, Gervinho e Benatia, col primo dato sempre in partenza verso lidi più ambiziosi e danarosi. Scegliamo Gervinho, il cavallo da corsa per eccellenza, l’uomo che devasta volentieri le difese, per poi spesso romanticamente incepparsi al momento di concludere. Tolto questo vizio nel disdegnare i gol più elementari, fino al suo infortunio la Roma non perdeva un colpo. Dal suo ritorno, è seguito un altro ottimo momento per la truppa romanista. Che sia solo un caso?

Per il Napoli invece, sceglierei istintivamente Mertens: un’ala sinistra/ trequartista di grande tecnica che a furia di buone prestazioni ha convinto Benitez ad affidargli sempre più spesso il posto da titolare.

Share Button

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>