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Derby d’Europa, la storia

Le stracittadine nelle coppe europee

Sono stati pochi, ma sicuramente intensi, i derby nelle competizioni continentali. Quando due squadre della stessa città si incontrano in una coppa europea, la posta in palio sale ulteriormente. E così la tensione e l’agonismo.

Di seguito, in occasione della finale di Champions tutta madrilena, proponiamo ai nostri lettori un breve excursus storico sulle sfide stracittadine avvenute in Europa. Non sono state molte. Intanto, non è così facile che avvenga il sorteggio. In aggiunta, le sfide fra squadre connazionali, ora come in passato, vengono intenzionalmente evitate nelle prime fasi del torneo. Negli ultimi anni però sono aumentate, grazie alla riduzione a solo due competizioni europee, nonché all’aumento di squadre dello stesso Paese in Champions. Quest’anno saranno addirittura due i derby d’Europa, prima volta di sempre.

Dunque in questo articolo iniziamo con il passato, anche recente. Un secondo articolo verrà dedicato all’ultimo derby in ordine di tempo, la storica finale di Lisbona tra Real e Atletico. Ovviamente Madrid.

Coppa Campioni 1958/59: Real Madrid – Atletico Madrid

Il primo derby della storia è proprio… Real – Atletico! Già alla quarta edizione della Coppa dei Campioni, nel 1959, due squadre della stessa città si incrociano sul palcoscenico continentale. Ed è una semifinale. Il Real Madrid è campione di Spagna e d’Europa in carica. Anzi, di Coppe dei Campioni ne ha già vinte tre di fila, tutte quelle disputate sino a quel momento. È il fantastico Real di Di Stefano e, da quell’anno, di Puskas. Schiera inoltre giocatori del calibro di Rial, Gento, Santamaria, il francese Kopa a centrocampo. L’Atletico Madrid non presenta nel complesso nomi di tale livello. Ha però in attacco il brasiliano Vavà, campione del mondo in carica, ed a centrocampo Peirò. Gioca la coppa in quanto è arrivato secondo in campionato, dietro ai cugini, già ammessi quali detentori. Ma in campo non sfigura, tutt’altro.

Alfredo Di Stefano - fonte web.tiscalinet.it

Alfredo Di Stefano – fonte web.tiscalinet.it

Partita di andata in casa per il Real, allo stadio Chamartin, l’attuale Bernabeu più volte rinnovato. L’Atletico a sorpresa va in vantaggio, ma i blancos pareggiano subito con Rial. Alla mezzora Puskas, su rigore, fissa il definitivo due a uno. Ritorno all’Estadio Metropolitano, che verrà abbattuto a metà degli anni sessanta e pertanto ora non esiste più. Vince uno a zero l’Atletico con gol di Collar. Oggi l’Atletico avrebbe vinto il confronto, ma all’epoca la regola del gol in trasferta non c’era ancora. Nel complesso significa due a due e pertanto la necessità di giocare la bella. La gara di spareggio si disputa sul neutro di Saragozza. Il Real Madrid passa in vantaggio al sedicesimo con Di Stefano. Dopo solo due minuti, l’Atletico, indomito, pareggia con Collar. È ancora Puskas a dare il definitivo due a uno per il Real, sul finire del primo tempo.

Nel complesso, e nonostante la superiorità ed il blasone del Real, si dimostra un derby teso e combattuto. Come tutte le vere stracittadine. Il Real Madrid lo fa suo, e vola in finale dove conquisterà il suo quarto titolo europeo battendo due a zero lo Stade Reims.

Coppa delle Fiere 1965/66: Barcelona – Espanyol

Quarti di finale della Coppa delle Fiere, progenitrice della Coppa Uefa e dell’Europa League. Questa volta è il turno del derby di Barcellona fra i blaugrana e la seconda squadra della città, l’Espanyol. Gli anni sessanta non rappresentano un gran periodo per il Barcellona. Nel turno precedente ha superato l’Hannover solo grazie alla monetina. Riuscirà però ad arrivare in fondo, nel corso di quella Coppa delle Fiere. L’Espanyol, fatte le dovute proporzioni, gode invece di un buon momento. Schiera in campo il grande Di Stefano, quasi quarantenne.

È un derby di cui si è di fatto persa la memoria. Se lo aggiudica il Barcellona con un doppio uno a zero. Per Di Stefano l’incontro di ritorno sarà l’ultima partita nelle coppe europee. Come detto, il Barca andrà poi a conquistare il trofeo nel corso di una drammatica doppia finale contro il Real Saragozza. Un altro derby, Catalogna – Aragona.

Champions League 2002/03: Milan – Inter

Milano: l’unica città d’Europa, non sappiamo ancora per quanto, ad aver vinto la Coppa dei Campioni con due squadre. Necessariamente doveva avere un derby europeo. Sono passati trentasette anni dall’ultima volta che due squadre della stessa città si sono incrociate in Europa quando Inter e Milan scendono in campo il 7 maggio 2003. Semifinale di quella che ormai è la Champions League. La partita di andata è in casa del Milan, anche se entrambe si giocheranno allo Stadio di San Siro. L’incontro finisce zero a zero, le due squadre sono attente, si controllano con efficacia. Cuper, allenatore dell’Inter, ed Ancelotti, allenatore del Milan, l’hanno preparata bene. Toh, Ancelotti.

I nerazzurri hanno Cannavaro e Zanetti in difesa, Di Biagio e Conceicao a centrocampo, Recoba e Crespo in attacco. Nei quarti, contro il Valencia, hanno però perso per infortunio il loro giocatore più forte e più in forma della stagione: Christian Vieri. Di un altro livello, almeno sulla carta, il Milan. È una squadra che può schierare Nesta e Maldini in difesa, poi un centrocampo fantastico con Gattuso, Pirlo, Seedorf e Rui Costa. In avanti ci sono Shevchenko e Inzaghi. Ho avuto il piccolo piacere di abitare a Milano in quei giorni. Sembrava la capitale del calcio. Si parlava di pallone come al solito, sempre e ovunque. Ma con quel derby, semifinale europea, sembrava che la storia calcistica ti avvenisse a fianco.

Il gol di Shevchenko - fonte calcioline.com

Il gol di Shevchenko – fonte calcioline.com

La gara di andata non è molto emozionante, ma il ritorno è un’altra cosa. Lo zero a zero favorisce i rossoneri, ai quali basta pertanto un pareggio con gol. Nel corso del recupero del primo tempo Shevchenko segna per il Milan. I minuti nella ripresa passano e sembra fatta per i rossoneri. Ma al trentottesimo Martins sfrutta un raro errore di Maldini ed infila il pareggio. L’Inter si butta in avanti e sfiora addirittura il vantaggio con Kallon: Abbiati, sostituto di Dida in porta, salva il diavolo con il ginocchio. Alla fine è uno a uno. Il Milan fa suo un derby storico. Di lì a pochi giorni troverà un’altra italiana in finale, la Juventus. Il Milan vincerà ai rigori la sua sesta Coppa dei Campioni.

Tabellini Milan-Inter 2003: andata; ritorno.

Champions League 2003/04: Chelsea – Arsenal

Il Chelsea di Ranieri, ma soprattutto dei rubli di Abramovich, contro l’Arsenal di Wenger. Il derby di Londra, o almeno uno dei molti, è il quarto di finale della Champions 2004. Le stracittadine si intensificano. La capitale britannica è ricca di grandi squadre quanto è povera di Coppe dei Campioni: la prima e sinora unica arriverà solo nel 2012. Il magnate russo ha acquistato il Chelsea nell’estate del 2003 e gli ha garantito una campagna acquisti importante. Makelele, Geremi, Crespo, Glen Johnson, Joe Cole si aggiungono a Desailly ed alle future bandiere Terry e Lampard. L’Arsenal, dal canto suo, vive un ottimo periodo. È reduce dalla vittoria nella FA Cup e, nel corso della stagione, dominerà la Premier. Qualche nome per intenderci: Viera, Pires, Bergkamp, Henry, Kolo Tourè, Ashley Cole.

L’incontro di andata è in programma a Stamford Bridge. L’esito è favorevole all’Arsenal: uno a uno in trasferta, con Pires che impatta il vantaggio di Gudjhonsen del Chelsea. Desailly è espulso verso la fine dell’incontro e pertanto salterà l’incontro di ritorno. Quindici giorni più tardi le due londinesi si incontrano per il ritorno ad Highbury, un altro stadio che ora non esiste più. La partita si mette bene per i gunners che alla fine del primo tempo passano in vantaggio con Reyes. Poco dopo l’inizio della ripresa Lampard pareggia, sfruttando una parata sbagliata del portiere. Quando i supplementari sono ormai alle porte, al minuto 87, il Chelsea fa il botto. Bridge, un difensore, dopo una bella triangolazione con Gudjhonsen, infila l’Arsenal. Gran cosa vincere un derby così.

Il Chelsea ha quel punto pare favorito per la conquista del titolo, in una competizione in cui sono rimaste solo outsiders, per quanto di valore. Invece un po’ a sorpresa viene eliminato dal Monaco in semifinale. La Champions andrà poi al Porto.

Tabellini Chelsea-Arsenal 2004: andata; ritorno.

Champions Leaugue 2004/05: Milan – Inter

Ancora derby milanese nei quarti della Champions League del 2005, un edizione che vedrà il Milan sconfitto ai rigori dal Liverpool nell’incredibile finale di Istanbul. Ma la sfida non è avvincente come quella di due anni prima. Il Milan, sempre con Ancelotti in panchina, la fa sua nettamente: il divario fra le due formazioni è piuttosto chiaro. L’Inter allenata da Mancini comunque schiera giocatori di valore come Veron, Cambiasso, Adriano. I rossoneri, che rispetto alla squadra campione del 2003 hanno aggiunto Kakà, Stam ed il grandissimo Cafù, giocano nuovamente la partita di andata in casa. La vincono due a zero ed ipotecano la qualificazione. L’Inter ci prova, a più riprese, soprattutto nel primo tempo. Il Milan però, ferreo in difesa ed opportunista in attacco, ha in Dida un portiere in forma strepitosa. Nel Milan c’è anche Crespo, al terzo derby di coppa consecutivo: un record difficilmente superabile. Quanto poi importi a Crespo, che di Champions non ne ha vinta neanche una, di questo primato, può essere oggetto di discussione.

Hernan Crespo - fonte en.wikipedia.org

Hernan Crespo – fonte en.wikipedia.org

Il ritorno è un’esperienza piuttosto triste. Al trentesimo segna Shevchenko, e l’Inter a questo punto di gol dovrebbe farne addirittura quattro. A metà della ripresa, dopo un gol annullato a Cambiasso, frange di tifosi interisti danno in escandescenza iniziando a tirare in campo di tutto. Dida è colpito da un petardo e lascia il campo. Nei mesi successivi e nella stagione successiva avrà un notevole calo di rendimento, spesso collegato all’episodio. Dopo mezzora di sospensione, un tentativo di riprendere il gioco risulta vano. La partita non si conclude ed il Milan la vince a tavolino tre a zero. Insomma, si poteva fare di meglio…

Tabellini Milan-Inter 2005: andata; ritorno.

Coppa Uefa 2005/06: Steaua - Rapid Bucuresti

Non avrà il fascino calcistico dei derby di Milano, Madrid o Londra, ma anche la capitale rumena è teatro di una sfida fra squadre della stessa città. Il calcio rumeno è parecchio decaduto rispetto agli anni ottanta, quando la Steaua vinse una storica Coppa dei Campioni, e raggiunse inoltre una finale ed una semifinale nella massima competizione europea per club. Proprio la Steaua ha vinto il campionato rumeno nel 2005, e lo rivincerà nel 2006. Però in Champions viene eliminata nei preliminari dai norvegesi del Rosenborg. La Steaua Bucarest è ben più titolata dei cugini del Rapid.

Dunque Steaua e Rapid si incrociano nei quarti di finale della Coppa Uefa, edizione 2005/06. All’andata in casa del Rapid, la Steaua va in vantaggio nel primo tempo, poi subisce il pareggio su tremenda cappella del proprio portiere. L’uno a uno va più che bene. Al ritorno il Rapid ci prova, ha buone occasioni, fra le quali una quasi a porta vuota nel primo tempo. Ma il risultato non si schioda dallo zero e zero. Steaua in semifinale, dove verrà eliminata dagli inglesi del Middlesbrough.

Tabellini Steaua-Rapid 2006: andata; ritorno.

Europa Leaugue 2013/14: Sevilla – Betis

È già passato alla storia l’emozionante derby della capitale andalusa, ottavi di finale dell’Europa League 2014. La partita di andata è in programma allo stadio Sanchez Pizjuan. La tana del Siviglia, squadra nettamente favorita che sta giocando una Liga di tutto rispetto, in lotta per un piazzamento Champions. I cugini del Betis, invece, sono destinati ad una retrocessione prematura. Ed invece a sorpresa proprio il Betis sembra chiudere sin dal primo incontro il discorso qualificazione. Un gol per tempo, il primo di Baptistao, il secondo di Sevilla (e chi se no), marcano lo zero a due. Adan, portiere del Betis, sigilla la propria porta.

Ritorno, stadio Villarmain. Il Siviglia domina il primo tempo e va in vantaggio con Reyes, autore già di un gol nel derby londinese di coppa, dice anni prima. Nella ripresa i biancoverdi del Betis premono e creano occasioni, ma è nuovamente il Siviglia ad andare in gol con Bacca. Zero a due, ribaltato il risultato dell’andata. Dopo i supplementari senza reti, si passa ai calci di rigore. Il Siviglia sbaglia il primo, poi segna i tre successivi. Il Betis infila i primi tre, ma il quarto rigore, tirato da N’Diaye, va sul palo. Rakitic segna il quinto rigore per il Siviglia; Nono del Betis invece calcia fuori. Splendido e tremendo. Il Siviglia di Rakitic, di Mbia, di Reyes e di Bacca ha compiuto l’impresa e passa il turno. Arriverà sino alla finale, dove si vincerà la Coppa contro il Benfica ai rigori.

Tabellini Sevilla-Betis 2014: andata; ritorno.

 

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